QUANDO UN CANTIERE PUO’ ESSERE UNO SPUNTO PER RIFLETTERE SU QUELLO CHE SIAMO DIVENTATI

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La riapertura dei siti di Gadir e della Strada del Lago a Pantelleria e quanto successo quando siamo andati a togliere le recinzioni, mi hanno fatto riflettere e volevo condividere con voi alcune riflessioni su come siamo e su quello che siamo diventati.
 
Su questi due cantieri si è sentito tanto, troppo, e a sproposito.
Ora che sono stati riaperti faccio alcune riflessioni.
A parte i garagisti che si laureano geologhi su Facebook, a parte i pescatori che si laureano ingegneri su Whatsapp, a parte gli ingegneri che lavorano come passacarte, sarebbe bastato informarsi seriamente sulla storia di questo luogo per capire come stavano procedendo i lavori.
 
Il sito è stato chiuso ad ottobre 2018.
La Regione è riuscita a fare la prima gara in tempi record, ma alla ditta prima arrivata (i cui rappresentanti leggiamo ancor oggi tra i più accaniti detrattori dei lavori, guarda caso) e poi esclusa, ha intentato e perso una causa perché voleva per forza che il RUP le desse ragione.
Cose strane d’Italia.
Della serie: e nun ce vonno sta.
E si sono persi tanti mesi preziosi.
 
Espletati tutti i passaggi burocratici, si apre il cantiere il 25 febbraio 2020: l’anno horribilis del Covid.
Quindi sarebbe più giusto dire: si apre e si chiude, visto che dopo due settimane l’Italia e il mondo vanno in lockdown.
 
Riprendere a fine emergenza, poi, non è stato semplice.
Innanzi tutto, alcuni dei materiali usati nel cantiere venivano dalla Germania e anche quando in Italia si è ricominciato ad aprire, c’erano ancora problemi con le importazioni dall’estero, ma alla fine, perdendo altri mesi, anche questo problema è stato risolto.
 
In soldoni, se si esclude l’anno di Covid, questo cantiere è stato finito in tempi record, questa è la verità.
Magari i panteschi non ne hanno percezione perché ovviamente fanno i conti da 2 anni con i disagi e i problemi dati dalla chiusura della strada e vivendo qui, non hanno contezza dei tempi che lavori del genere impiegano nel resto d’Italia, ma quanti vengono a Pantelleria perché hanno una seconda casa o per turismo lo capiscono davvero?
 
Ieri, tolte le recinzioni, ci siamo ritrovati con un’intera famiglia di turisti che galleggiava allegra nelle vasche, incurante dei divieti e del cantiere ancora aperto.
 
Visto che ormai non c’era pericolo alcuno e avevamo aperto, abbiamo lasciato correre e che ci siamo dovuti sentir dire?
Io vengo dal Nord apposta a Pantelleria per venire a Gadir per il mio ginocchio e me lo fate trovare chiuso? È una vergogna!
Ecco, su questo vorrei farvi riflettere.
 
Il sito era pericolante, con massi enormi che da un momento all’altro rischiavano di rotolare nelle vasche e schiacciare chi vi era immerso, è stato messo in sicurezza in tempi record (tempi che sarebbero stati ancora più brevi se la Soprintendenza non si fosse fatta influenzare dei video girati da chi, violando il cantiere – ci risiamo – è entrato dopo le esplosioni per sostenere che Gadir era rovinata per sempre) e per questo il RUP e di conseguenza l’Amministrazione Comunale suppongo (anche se il signore non aveva idea di stare parlando anche con due assessori) si deve vergognare?
 
Non dovrebbe vergognarsi chi viene con la pretesa di fruire GRATIS di un luogo mentre lo stiamo sistemando per garantire a tutti di poterci tornare con i bambini (c’erano anche due minori)?
Non dovrebbe vergognarsi chi, incurante dei divieti, ha scavalcato e ha fatto il padrone a casa d’altri mettendo a rischio anche la propria famiglia, violando la legge?
 
Penso che questo signore e i suoi ragionamenti rappresentino bene l’italiano medio, incurante delle regole, che vuole tutto quando dice lui, che crede di sapere tutto e si lancia in assurdi strali sui social senza un minimo di contezza su ciò che dice e purtroppo trova anche chi gli va dietro.
 
È l’Italia degli allenatori, dei politici e degli statisti, dei politologi, dei virologi, degli architetti, dei giudici e così via.
Tutti a millantare di saperne di più di qualcuno che ha davvero studiato per fare quel mestiere, affermando implicitamente che studiare alla fin fine non serve a niente, perché siamo tutti ‘laureati all’università della vita’ come tempo fa amava sostenere qualcuno di questi sapientoni in erba.
 
Quand’è che abbiamo smesso di riconoscere i ruoli?
Quand’è che IO è diventato più importante del NOI?
 
Io vedo un crescente egoismo in giro, sempre meno empatia, la gente, in specie dopo il Covid, ha alimentato il teorema del ‘vedo innanzi tutto quello che fa comodo a me, gli altri si arrangino‘ e questo è preoccupante.
 
Soprattutto la gente non si cura più di comprendere, di approfondire, di documentarsi. Dà retta al primo che strilla di più, al guru di turno, a chi millanta conoscenze inesistenti, ma dice quello che ci si vuole sentir dire.
E questo succede in ogni ambito.
 
Mi è capitato di sentirlo persino su gravissime questioni di salute: gente che non accettava quanto prescritto dai medici perché ‘non era d’accordo‘, per poi rimetterci la vita.
 
Questa cosa va al di là della mia logica, non riesco a spiegarmela.
 
Che poi basterebbe poco. Al signore ieri alla fine è bastato che spiegassimo come effettivamente stava la situazione e non come ‘tutti qui dicono‘ e alla fine si è scusato.
Ma come si può pensare che il ‘tutti qui dicono’ abbia più fondamento della logica?
Che interesse può avere un Comune o una Regione a chiudere dei siti chiave per un territorio?
Che interesse può avere un medico a difendere l’uso di un vaccino?
Che interesse può avere un allenatore a fare una scelta in campo piuttosto che un’altra?
Tutti cercano di operare al meglio delle loro possibilità, come noi tutti, ogni giorno. Magari non sempre riusciranno, ma sicuramente, come noi, tutti almeno ci provano.
E allora da quando abbiamo smesso di pensare che gli altri siano in buona fede e abbiamo iniziato a credere di possedere la verità assoluta?
 
Non rispondetemi le solite scuse: ‘perché ci hanno mangiato tutti’, ‘perché ci prendono in giro‘, ‘perché sono tutti uguali‘, perché qui non si parla di entità terze non ben identificate nelle istituzioni, si parla di noi, di chi incontriamo ogni giorno, di chi frequentiamo.
Che poi anche sto discorso de ‘i politici mangiano‘, i politici che mangiano (non si deve fare tutta l’erba un fascio perché si fa un grave torto a chi non lo fa e va avanti nonostante tutto) lo fanno perché con loro mangiano parte di quelli che regalano loro il consenso. Quindi non è questione del ‘politico’, è questione di come siamo fatti noi e di ciò che vogliamo in realtà e di quello che poi siamo invece bravi a predicare a parole.
 
Ci lamentiamo degli hater sui social (altri comportamenti psicopatologici che con i miei limiti personali non riesco ancora a spiegarmi, vista la cattiveria e l’odio che riesce a produrre certa gente verso chi nemmeno conosce), ma alla fine siamo hater anche nella vita di tutti i giorni, quando parliamo di calcio, di politica, del vicino, del VIP di turno.
E, fateci caso, ci mettiamo noi sempre in primo piano.
Quando senti discorsi tipo: ‘No, io a Maria glielo avrei detto, o prendi una decisione o basta, quella la cacci e finisce la storia. Del resto lo sappiamo tutti com’è fatta!‘ e ti accorgi con sgomento che la signora non parla di una sua amica o parente, ma di Maria De Filippi e di una sua trasmissione, capisci che qualcosa si è spezzato nel confine una volta segnato tra realtà e irrealtà, tra vita e fiction e ha ragione Caparezza a dire che molti credono che ‘la fiction sia meglio della vita reale‘.
 
Continuo a riflettere su questi comportamenti sociali e mi chiedo a cosa ci porteranno.
Qualcuno dice che c’è stato un imbarbarimento dei tempi. Secondo me stiamo andando verso un periodo ancora peggiore, perché se questi sono gli esempi che diamo ai nostri figli, credo che saremmo ripagati poi con lacrime e sangue.
 

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4 risposte a “QUANDO UN CANTIERE PUO’ ESSERE UNO SPUNTO PER RIFLETTERE SU QUELLO CHE SIAMO DIVENTATI”

  1. Avatar fabio dagata
    fabio dagata

    …”ma la ditta seconda arrivata (i cui rappresentanti leggiamo ancor oggi tra i più accaniti detrattori dei lavori, guarda caso) ha intentato e perso una causa perché voleva arrivare per forza prima.”…

    Informo il Direttore del giornale che la ditta di cui parla, e di cui sono amministratore, è arrivata prima e non seconda.
    Infatti il Rup ha emesso un verbale di aggiudicazione provvisoria, cui nel 99,9% delle gare similari, segue l’aggiudicazione definitiva.
    Il rup, invece di far iniziare subito i lavori, nel 2019, ha avviato una complessa procedura di valutazione dell’offerta avvalendosi di una commissione interna al comune di Pantelleria.
    L’impresa ha fatto ricorso al Tar che ha dichiarato la commissione illegittima ed annullato tutti gli atti prodotti, compresa la nostra esclusione.
    Pensavamo che bastasse per poter iniziare i lavori e togliere i disagi alla popolazione, ma il rup ripete’ le medesime valutazioni, escludendoci nuovamente in forma autonoma, senza avvalersi di alcuna commissione.
    Il secondo ricorso da noi intentato, viene respinto perché il Tar non è entrato nelle prerogative di valutazione del rup, riconoscendogli autonomia discrezionale.
    Quindi si procede all’aggiudicazione in favore dell’ati Gheller- Sofia costruzioni.
    Nel frattempo è passato un anno e siamo a marzo 2020, data alla quale avremmo potuto già aver finito qualunque operazione.
    Questi sono i fatti.
    Vale come richiesta di rettifica a mezzo stampa per evitare contestazioni per comunicazioni inesatte in danno alla scrivente.
    Fabio D’Agata

  2. Avatar cippicippi
    cippicippi

    Caro Signor D’Agata,
    la ringrazio della precisazione che mi era già stata fatta da altri, ma che finora, a causa dei problemi di connessione non avevo potuto correggere.
    Comunque questo non è un giornale, è il mio blog personale.
    Non ci vuole molto a capire la differenza.
    In effetti, rispetto al discorso che ho fatto io e che lei evidentemente non ha affatto compreso e riguarda la sua ditta solo per caso e di striscio, come si suol dire, la sua precisazione conta poco o niente e interessa ancor meno, ma anche per deformazione professionale, oltre che per cortesia, le concedo il mio spazio personale per raccontare la storia della sua ditta, totalmente inutile ai fini di questa discussione.
    Forse sarebbe stato più opportuno rispondere alle riflessioni sulle abitudini degli italiani, ma in fondo, lei conferma le mie tesi con questo commento.
    Buona vita.

  3. Avatar Aurelio Mustacciuoli

    Interessanti considerazioni.
    Non c’è dubbio che ci sia stato un degrado sociale. Certo questa riflessione suona vagamente autoassolutoria dell’amministrazione di cui lei fa parte.

    Manca l’accenno alla sola possibilità che
    a) l’amministrazione sia stata inefficiente,
    b) abbia valutato male il rischio complessivo,
    c) abbia speso male i soldi dei cittadini,
    d) si sia adagiata sulla burocrazia senza opporvisi,
    e) abbia gestito male la gara di appalto,
    f) abbia diretto male i lavori,
    g) abbia avvallato irregolarità di progetto (ad esempio lasciando che venissero usati esplosivi dove non dovevano essere usati)
    h) abbia comunicato male e con informazioni false
    i) abbia male valutato l’impatto delle lungaggini sulla cittadinanza e sul turismo,
    l) che i tecnici del RUP abbiano compiuto errori,
    m) che alcune voci critiche avessero effettive competenze tecniche, .. ecc

    Ma forse a Pantelleria, dove gli amministratori sembrano migliori dei cittadini, è superfluo riflettere su come il degrado sociale possa andare di pari passo con il degrado amministrativo. Magari in un altro post,
    Quindi è giusto che un rappresentante di questa amministrazione ci faccia riflettere sulla nostra grettitudine, superficialità e mancanza di empatia,
    È una opportuna lezione morale. Dobbiamo sforzarci di tornare ad adulare i nostri rappresentanti, totalmente dedicati alla nostra causa.
    È proprio vero, mala tempora currunt.

  4. Avatar cippicippi
    cippicippi

    Signor Mostacciuoli, mi scuso per aver visto solo oggi il suo commento ed averlo approvato, ma non ho avuto il tempo per aggiornare il mio sito fino ad oggi. Nelle sue osservazioni ci sono dei presupposti sbagliati, perché non solo questi non sono lavori che ha seguito il Comune, ma lo stesso non si è occupato della gara e della direzione del cantiere. E sbagliare su una cosa così mastodontica mette in discussione tutte le sue considerazioni che su di essa si basano. Capisco la sua urgenza di trovare scuse per attaccare l’Amministrazione Comunale assecondando le sue velleità politiche ed elettorali, ma certe affermazioni da chi sostiene di essere addentro alla materia rappresentano gravi lacune.
    È passato il tempo e si sono fatti i controlli e le verifiche di legge e guardi un po’, tutte le sue affermazioni sono risultate assolutamente infondate, anzi, credo abbiano avuto conseguenze giudiziarie.
    Non c’è bisogno di adulare, l’arte dell’essere ossequiosi la lasciamo ai poveri di spirito e ai voltagabbana. C’è bisogno di competenza e soprattutto onestà intellettuale.
    Cosa che mi pare manchi a molti.
    Ha proprio ragione: Nondum matura est, nolo acerbam sumere.

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