Se deve starmi simpatico anche Bill Gates…

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Ho scoperto di essere una complottista anti-complottista.

Sì, sembra un controsenso, lo so, ma in effetti la situazione è alquanto complicata.

È trend fresco fresco quello di Bill Gates che ha creato una Fondazione per la ‘riduzione del numero della popolazione sulla Terra’.

Di fronte a questa notizia, terrapiattisti mettetevi sotto un mattone, no vax impallidite e nemici delle mascherine ritiratevi in rispettoso silenzio.

Quindi ora Bill Gates è il nemico numero 1 perché ha creato un virus per diminuire gli esseri umani su questa Terra.

Ecco, qui mi trovo in seria difficoltà.

Allora mi sento una precorritrice dei tempi. Vi spiego.

A me Bill Gates m’è stato sempre antipatico, da fedele Mac User, idolatra quasi del compianto Steve Jobs.

Quando si parlava di Bill Gates, per noi amanti della Mela, il disgusto è sempre stato palese. Disgusto e biasimo. La storia la sanno tutti: Bill ha fregato Steve e l’ha copiato per tutta la vita, quindi mi ha scocciato anche vedere, all’inizio di questa pandemia, video che osannavano Bill Gates che prevedeva questo virus, o post che lo ringraziavano per aver finanziato la ricerca del vaccino.

Non è che ora un po’ di beneficienza me lo faceva diventare simpatico, tanto più che Steve è sottoterra e lui sì che avrebbe avuto una buona parola per tutti…

Quindi, adesso, per la proprietà transitiva, dovrei trovarmi d’accordo con questi complottisti che lo individuano come nemico numero 1 dell’umanità.

Dovrei, ma non posso.

Non posso per tre ragioni importanti e di estrema considerazione.

La prima è che gli stessi che ora lo accusano erano quelli che due mesi fa lo osannavano come guru salvatore del mondo, l’uomo che nonostante una ricchezza incredibile si preoccupa dell’umanità.

E già questo è un ostacolo insuperabile per la mia intelligenza, per la mia memoria e soprattutto per la mia coerenza.

La seconda è che nemmeno esiste questo Centro di Ricerca o Fondazione per la Diminuzione della Popolazione sulla Terra. Si tratta della solita foto photoshoppata che abbindola i creduloni, gli analfabeti funzionali e gli imbecilli.

La terza è che io ho sempre detto ‘Estinzione unica soluzione’, perché ho sempre sostenuto (insieme a ricercatori, scienziati ed ambientalisti, non mi prendo il merito di niente, ovvio) che la specie umana è la più parassita e deleteria del Pianeta. Quello che tocchiamo distruggiamo, incuranti di ogni altro equilibrio, di ogni altro essere vivente, di ogni altra specie, del Pianeta stesso.

Faccio sempre un esempio per far capire come saremmo troppi anche in pochi milioni: il Pianeta senza piante e alberi non può sopravvivere; senza animali non può sopravvivere; senza uomini sopravvive meglio e si rigenera.

Questa constatazione dovrebbe farci riflettere ed era il grido di battaglia di quanti oggi gridano al complotto perché con questo virus i ‘potentati del mondo vogliono ridurre la popolazione mondiale del 10-15%.

Uhmmm, sempre troppo poco, dico io.

Ma questi non erano quelli che ‘il pianeta prima di tutto’, ‘rispetto per gli altri esseri viventi’, ‘l’uomo è una macchina di distruzione’, ‘la sovrappopolazione porterà alla fine del pianeta’, ‘Madre Terra va rispettata’ e così via?

Se ci fosse ancora una logica in questo mondo di scienziati, virologi, ingegneri, statisti e affini laureati all’università dei social e di Google (che però è il nemico numero 2), dovrebbero essere contenti che ci sia un qualche piano cosmico o terreno per diminuire la popolazione terrestre.

E invece no.

Perché c’è l’isolamento, le mascherine, il plasma, i cinesi, la dittatura e naturalmente Bill Gates.

In questa follia fatta di notizie costruite, accozzaglie di fatti copiati malamente da noti romanzi e film distopici e catastrofisti (che nell’ignoranza complessiva che regna sovrana sfuggono ai più), la pretesa di avere la verità ed imporla a forza agli altri è l’atteggiamento più insopportabile.

Non è possibile il confronto con chi crede di avere la verità in terra, con chi cita fonti fasulle o create ad hoc e se glielo dici ti dice che sei parte del complotto.

Non c’è dialogo con chi vuole fare solo monologhi e cerca asserzioni passive e applausi coatti.

Sono stati mesi duri. L’isolamento ha segnato un po’ tutti, in modi diversi, con conseguenze diverse, ma ad alcuni ha fatto perdere la capacità di ragionare e lo stare soli ha alimentato a dismisura l’egocentrismo in specie di molti di quelli che in precedenza parlavano di amore universale.

Se la realtà è dura è normale cercare una fuga.

Crearsi un mondo parallelo che serva da comfort zone per tirare il fiato e non mollare.

Io ho passato due mesi a fare puzzle e cantare canzoni della mia adolescenza e non ho ancora finito, perché non è ancora finita.

C’è chi ha riscoperto sé stesso, chi ha ritrovato gli affetti familiari, chi ha creato arte, musica, parole, chi ha ceduto e ha preferito smettere di pensare, smettere di vivere, ognuno ha trovato un modo per affrontare questi mesi durissimi e alcuni non li hanno superati.

Non capisco però, sarà un mio limite, chi cerca una spiegazione nel dare la colpa a non si sa chi, non si capisce per quale motivo e si mette a vivere come in un film di survivalisti. Assistiamo alle arringhe di guru improvvisati che hanno un seguito di persone spaventate e totalmente influenzabili, perché la paura annienta tutti i filtri, tutti i meccanismi di difesa, tutta la razionalità.

Questi soggetti nemmeno li biasimo, ché ci sono sempre stati.

Una volta seguivano Mamma Ebe, aspettavano su una collina la fine del mondo e tornavano a casa delusi al sorgere di una nuova alba e oggi si attaccano alle teorie più disparate, a ciò che di più incomprensibile viene offerto loro, perché più è incomprensibile più risulta loro verosimile, perché ‘non vogliono che capiamo’.

Loro.

Loro chi?

I potentati. I Bill Gates. Gli Stati Uniti. La Cina. L’Europa. La Germania. La Francia. Gli immigrati.

C’è sempre qualcuno.

Per quale motivo non è dato sapere, ma fa parte del gioco, l’ho detto.

Come nelle più cieche religioni non importa capire, importa credere.

Predicano che il virus non esiste, è un’invenzione dei potenti per privarci delle nostre libertà, poi dicono che il virus scompare con le alte temperature. Ma se non esisteva come fa a scomparire?

E poi come trarrebbero profitto questi potenti da un’economia mondiale ferma?

Eccola la pazzia.

La follia intrisa di verosimiglianza.

Il dogma dei martiri contro i poteri forti.

I Davide che affrontano Golia, in una mitologia creata ad hoc e che porta solo disordine sociale e disinformazione.

E la disinformazione i più deboli la pagano sempre.

Come quelli che curavano i tumori bevendo urina.

Come quelli che curano i tumori con i frullati di verdure.

Come quelli che curano la SLA con la pranoterapia.

La paura porta alla disperazione e la disperazione fa credere a tutto.

Dipinge ogni assurdità di speranza.

E qualcuno si attaccherà a quell’assurda speranza e rinuncerà all’unica reale possibilità che ha, preferendo credere ad una favola.

Questi guru e questi predicatori da social hanno tutto il peso di queste conseguenze sulla coscienza.

Non importa se non conoscono quelli che danno loro ascolto.

Se quell’ascolto finirà in tragedia, la responsabilità sarà loro.

Le parole hanno un peso.

I messaggi che si veicolano hanno un peso.

Le conseguenze hanno un peso.

In un mondo in cui la vita è virtuale e si esprime attraverso l’odio sui social, per primi di quelli che li criticano, questi complottasti dovrebbero preoccuparsi di farsi una vita reale, innanzi tutto. Già sarebbe un passo avanti.

Se hai una vita, non ti danni perché gli altri non la pensano come te.

Non ti metti a predicare, perché sei occupato a vivere. Che non è facile.

E ora, per la cronaca, mi hanno fatto diventare pure simpatico Bill Gates.

E questo è imperdonabile.

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Una risposta a “Se deve starmi simpatico anche Bill Gates…”

  1. Avatar maurizio aversa
    maurizio aversa

    Chissà se ti è utile… fantasticando come in uno dei giochi di Bartezzaghi a Gradara (PU), ma nella globalizzazione di internet, mettendo insieme una traduzione inglese (puoi inorridire) con una cittadina pescata in Norvegia ed un verbo incollato nella frase dalla Slovenia; aggiungendo arbitrariamente (ma rigorosamente visibili tra parentesi un paio di congiunzioni), dalla frase posticcia al marmo di quella bestia di Bill, viene fuori – in italiano – questo testo: “azione popolare per blog rivelazione (a) ore (ad) Hulmann”

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