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Se si vuole fare polemica sulle scelte politiche della RAI, la si deve fare nel merito, non usando l’immagine di due donne.
Volete parlare di politicizzazione in RAI? Va bene. Ma non usate le donne ed il loro aspetto fisico.
Che cosa orribile mettere a confronto una donna quasi ottantenne e una trentenne per parlare d’altro.
Che cosa stupidamente pretestuosa criticare l’esclusione di una bravissima giornalista mettendola a confronto con l’ospitata canterina di una cantante tra le più amate in Italia.
Se si vuole fare polemica sulle scelte politiche della RAI, la si deve fare nel merito, non usando l’immagine di due donne.
Ancora una volta, quello che passa è il messaggio: ‘Preferite una sovranista vecchia e brutta ed una progressista giovane e bella’, ma ci si sta dimenticando completamente che non stiamo parlando di un talk show, parliamo di Sanremo.
Non si tratta di preferire una all’altra.
Una è stata invitata come cantante in gara, perché canta da quando era bambina e tutti conosciamo le sue canzoni. Non viene a fare comizi. Viene a fare il suo mestiere.
L’altra è stata esclusa dagli ospiti perché impegnata politicamente e in questo momento non in sintonia, evidentemente con la linea editoriale della RAI.
Sono due cose diverse.
Non sono in relazione tra loro.
La Pavone non ha dichiarato guerra a Rula Jebreal e tantomeno viceversa.
È probabile che le due donne si ignorino a vicenda, ma in Italia stiamo montando un caso (sui social) che si serve anche di un pietoso ed irrispettoso confronto estetico tra due donne per non affrontare il vero problema: la RAI è sempre e comunque politicizzata.
Una volta di qua, una di là, ma il problema è sempre lo stesso e tutti gli anni su una kermesse musicale si devono fare polemiche inutili.
Volete parlare di politicizzazione in RAI?
Va bene.
Ma non usate le donne ed il loro aspetto fisico per sostenere le vostre tesi, perché le vostre tesi così le rendete solo ridicole.
#sanremo2020 #ritapavone #rulajebreal #sovranisti #RAI
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