Le belle statuine complici del maschilismo

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Le donne di destra viaggiano spesso su due binari.
Su uno dicono di essere a favore delle donne, sull’altro non perdono occasione per insultarle, principalmente per l’aspetto fisico e per una presunta condotta morale.
Conosco donne dichiaratamente di destra che si vantano di fare sociale e poi parlano di tutte le altre donne solo in termini di ‘puttane’ e ‘streghe’.
Conosco donne di destra che fanno volontariato in Caritas e poi ti dicono che se non sei a casa per cena, tuo marito fa bene ad arrabbiarsi e magari a tirarti un ceffone.
Conosco donne di destra che identificano nell’aspetto fisico femminile l’unico valore (oltre alla famiglia) per il quale essere considerate in un mondo di uomini.
Belle statuine.
Poi conosco donne di destra forti, coerenti, risolute che lottano a testa alta per farsi spazio in un mondo che le vorrebbe zitte a fare cornice.
Donne che fanno sorellanza e che non si piegano agli stereotipi.
Emarginate spesso dalla loro stessa corrente politica, perché scomode. Perché troppo donne e e troppo visibili.
Ecco, la Hunziker dovrebbe crescere e smettere di fare la bella statuina e prendere questi esempi.
Non basta reggere il velo alla Bongiorno che sta al sociale come la verità su una lapide.
Non basta avere un bel culo, bisogna avere cervello.
Se ne avesse avuto uno, non si sarebbe prestata a questa infamia.

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